Mercoledì, 03 Ottobre 2007 21:11

Quando le parole non hanno valore

Scritto da  Gerardo

Torniamo a presentare una puntura di spillo, inviataci da Stefano Dommi.
Nel testo si fanno alcune considerazioni sulle esternazioni di Bossi della settimana scorsa.
Domenica mattina, durante la trasmissione "Prima Pagina", lo stesso Dommi era intervenuto su questo argomento. Il giornalista di turno, Teodori, del Giornale, ha svicolato, e di molto, sulla risposta.
Questa volta, come capirete, non si tratta di argomenti di problematica religiosa o ecclesiale.

QUANDO LE PAROLE NON HANNO VALORE.

In relazione alle esternazioni vicentine dell'Onorevole Bossi dei giorni scorsi, alcune osservazioni.
Sull'onda del cosiddetto "Vaffaday" di Beppe Grillo (dico "cosiddetto" perché mi sento del tutto estraneo a quella volgarità di toni.) il Presidente del Consiglio Prodi ha affermato più o meno che i politici rappresenterebbero in modo speculare coloro che li votano.
Mi permetto di dissentire: se non risulta che in questi giorni manipoli di guardie padane o di camice verdi abbiano assaltato prefetture e municipi ciò significa probabilmente che, almeno in questo caso specifico, gli elettori fedelissimi al partito dell'onorevole Bossi sono più lungimiranti ed equilibrati di lui.
Sempre a questo proposito. Nei giorni successivi al cosiddetto "Vaffaday", il direttore del TG2 Mauro Mazza, in un suo editoriale paventava il rischio che le parole del comico genovese "armassero" la mano di qualche fanatico esaltato.
Mi chiedo se sia ingenuo aspettarmi, da utente della Televisione pubblica per la quale pago il canone e come coerenza ed onestà intellettuale richiederebbero, un ulteriore editoriale in cui il medesimo autorevole giornalista prenda posizione sulle affermazioni dell'Onorevole Bossi e le stigmatizzi. A meno che non ci troviamo a vivere un Paese disgraziato in cui ciò che non dice un comico sia più pericoloso e destabilizzante di quanto afferma esplicitamente un parlamentare.
Ed infine, concludendo. L'attuale capo del Centro-Destra ed ex Presidente del Consiglio ha minimizzato le parole di Bossi facendo riferimento alla sua incontinenza verbale e fedeltà sostanziale: ci sarebbe da chiedergli perché egli non sdrammatizzasse affatto negli anni 1998-1999 quando dalla stessa bocca uscivano epiteti come "mafioso" non proprio lusinghieri nei suoi confronti.

STEFANO DOMMI
Scandicci (Firenze)
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